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    Guida 360Strada dei CastellieriAnimazioni 3DDocumentari Consorzio

    La prima EDIZIONE del TABR Festival dei castellieri ha trasformato – Vojščica in un punto d’incontro con il passato.

    07.06.2025


    Sabato 7 giugno, Vojščica sul Carso si è animata di vita e di storia.


    Il tranquillo paesino carsico con vista sul mare è diventato il palcoscenico di un nuovo festival dei castellieri – festival dei castellieri – che è stato chiamato semplicemente TABR, dal nome della parte del villaggio chiamata “Tabor”, una collina sopra il paese dove oggi si trova il cimitero e i resti dell’antica chiesa di San Vito.
    Tabor fu in passato anche un insediamento protostorico – un castelliere – risalente all’età del bronzo (II millennio a.C.), con una posizione dominante e una vista che spazia su tutto il Carso fino al mare. Proprio per questo Vojščica è diventata la sede principale del festival, nato all’interno del progetto Interreg ITA–SLO KAŠTellieri, a cui partecipa come partner anche l’Ente pubblico Miren Kras.

    «Con l’organizzazione del festival desideriamo avvicinare il pubblico alla ricca eredità dei castellieri preistorici, molto presente sia nel Comune di Miren–Kostanjevica, sia sul Carso e nello spazio transfrontaliero. È importante che il pubblico più ampio conosca, veda e interiorizzi questa eredità, che ci accomuna tutti – e che tutti possiamo contribuire a conservare e proteggere per le future generazioni. Purtroppo, l’eredità dei castellieri è stata a lungo trascurata e, con l’abbandono dell’agricoltura e del pascolo, questi paesaggi sono stati invasi dalla vegetazione e dimenticati. Nell’ambito del progetto KAŠTellieri, attraverso diverse attività, puliremo, digitalizzeremo e rivitalizzeremo parte di questi castellieri, includendoli in nuovi prodotti turistici», afferma Anja Sedevčič Lasič, responsabile del progetto presso l’ente pubblico JZ Miren Kras.

    L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’associazione locale ŠKTD Farjovca, con l’auspicio che il festival possa continuare anche oltre la conclusione del progetto, prevista per ottobre 2026.

     

    Cosa hanno potuto vivere i visitatori sabato durante il festival?
    Un ricco programma giornaliero è iniziato già alle ore 9:00 con un’escursione guidata da un castelliere all’altro, condotta in lingua slovena e italiana. L’itinerario circolare di 8 chilometri ha portato i partecipanti a visitare due castellieri – quello di Tabor vicino a Vojščica e quello di Grmače presso il villaggio di Novelo. Quest’ultimo conserva ancora oggi una cinta muraria esterna ben conservata, alta in alcuni punti fino a 6 metri.

    La partecipazione è stata molto numerosa e gli organizzatori sono stati particolarmente soddisfatti di vedere escursionisti non solo dall’Italia (Trieste, Ronchi, Udine), ma anche da località più lontane della Slovenia (Novo mesto, Lubiana, Slovenske Konjice).

    Pomeriggio in stile laboratorio creativo
    Dalle 14:00 alle 18:00, le attività si sono svolte in cinque diverse postazioni nel villaggio di Vojščica, dove si sono tenuti cinque laboratori creativi:

    Davanti alla chiesa di San Vito si è svolto un laboratorio di scultura su pietra, guidato dalla scalpellina Petra Pika Moze di Lipa. I visitatori hanno potuto scolpire un ricordo con motivi dell’epoca.

    Accanto alla vecchia scuola di Vojščica, si respirava il profumo della cucina preistorica. Sotto la guida dell’archeologa Polona Janežič, i partecipanti hanno scoperto ingredienti, metodi di preparazione e tecniche culinarie dell’epoca.

    Presso l’azienda agricola alle erbe Rogelja, Magda Rogelja ha guidato i visitatori attraverso il campo di erbe in fiore e, con un rito speciale, li ha introdotti all’uso delle erbe, che hanno potuto anche assaggiare.

    Presso il laghetto Poščenik, un po’ fuori dal paese, si sono svolti due laboratori: costruzione di archi e flauti, e intreccio di coroncine di San Giovanni.

    La sera sul Tabor
    Nel tardo pomeriggio, il programma si è spostato nella zona del Tabor, presso l’attuale cimitero. Su un bel pianoro con vista sul mare, tra le rovine dell’antica chiesa, si sono tenute – dalle 18:30 alle 20:00 – conferenze scientifiche.

    Gli archeologi dr. Maša Saccara, dr. Tomaž Fabec, dr. Federico Bernardini e dr. Peter Turk hanno presentato il patrimonio archeologico del Carso, le ricerche svolte finora e i risultati delle analisi dei rilievi LIDAR effettuati nell’ambito del progetto. L’inaspettata partecipazione di molti abitanti del luogo ha dimostrato un forte interesse per questo tipo di patrimonio.

    Conclusione con musica e stelle
    La giornata si è conclusa con un’esibizione speciale del gruppo musicale TRŠ, che suona strumenti realizzati con il legno di un abete di 6500 anni trovato a Čadrg.

    I membri del gruppo, Jani e Samo Kutin (noti anche per il progetto Bakalina), hanno scoperto il legno durante il restauro di un vecchio laghetto a Čadrg due anni fa. Gli alberi di abete, perfettamente conservati sottoterra per millenni, sono stati tagliati, stagionati e analizzati: l’età è stata stimata tra i 6500 e i 6580 anni – risalente quindi al Neolitico.

    Il legno, in stato eccezionalmente buono, ha mantenuto tutte le proprietà che lo rendono adatto alla lavorazione. Samo Kutin ha proposto di realizzare strumenti musicali da questo materiale, donando così al legno una nuova “eternità” e valorizzando l’incredibile scoperta. Negli ultimi due anni sono nati diversi strumenti unici: flauti, fujare, lire, arpe – e una viola è attualmente in lavorazione presso maestri liutai di Škofja Loka.

    Con lo sviluppo di questi strumenti musicali è nata anche l’idea di fondare un ensemble che li avrebbe suonati.

    Così l’esibizione inaugurale del gruppo TRŠ non è stata solo un evento artistico, ma anche storico, che ha simbolicamente concluso la giornata del festival in una splendida location, accompagnata dai suoni di strumenti in legno preistorico.

    Dopo il concerto è seguito un momento di socializzazione con gli appassionati di astronomia e l’osservazione delle stelle con i telescopi – il cielo notturno era limpido e accogliente, permettendoci di cogliere molti sguardi verso l’infinito.

    Gli organizzatori con soddisfazione concludiamo la 1ª edizione del festival TABR a Vojščica e annunciamo già con ottimismo la sua continuazione – il prossimo anno con un programma ancora più ricco!


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